Report: Vino connection e altre inchieste
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Report: Vino connection e altre inchieste
17/12/2023 - La puntata di Report, in onda domenica 17 dicembre su Rai3, comincia con Vino connection. I vini italiani si dividono in Docg, Doc, Igp e vino da tavola. Quanto più sono in alto in questa classificazione a piramide, tanto più stringenti saranno le regole che i produttori devono rispettare per produrli. Ogni tipologia di vino a denominazione è regolata da un disciplinare che fissa le caratteristiche che le uve devono avere, come devono essere coltivate e cosa è possibile fare e cosa no durante la vinificazione. Esiste però un grande numero di pratiche enologiche che permettono di migliorare i parametri di uve scadenti fino a farli rientrare in quelli previsti dalla norma e alla fine venderli anche come vini a denominazione. Proprio per questo produttori senza scrupoli acquistano sul mercato mosti e uve di bassa qualità o addirittura uve da tavola che costano molto meno, le sistemano artificialmente e poi le imbottigliano come vino. Il settore è controllato dalla Repressione Frodi del ministero dell'Agricoltura. Ma i controlli non sempre sono come dovrebbero essere: l'intreccio tra politica, grande industria del vino e dirigenti della Repressione Frodi può distorcere il meccanismo di controllo al punto da usare le indagini giudiziarie come un mezzo per colpire produttori scomodi.
Si passa poi a una storia di terre, palazzi e consulenze ai danni di una delle città più belle del mondo: C’era un cinese a Venezia. Luigi Brugnaro è sindaco di Venezia dal 2015 ed è proprietario di LB Holding, una rete di imprese che nel 2022 ha fatturato 1 miliardo di euro. Nel dicembre 2017, per far fronte al suo conflitto di interessi, annuncia di aver affidato la gestione delle sue aziende a un fiduciario estero, l'avvocato americano Ivan Anthony Sacks. È il primo blind trust mai costituito in Italia. Ma l'avventura politica di Brugnaro ha fatto bene o ha fatto male alle sue vecchie imprese? L'inchiesta affronta con documenti inediti il presunto conflitto di interessi di Brugnaro, tra progetti urbanistici su terreni inquinati e palazzi pubblici venduti a prezzi di saldo.
A seguire, Abbiate Cur(i)a di noi. Un anno di ricerche negli archivi non ha prodotto nulla: la proprietà della chiesa di San Biagio ai Taffettanari, in pieno centro storico a Napoli, resta ancora da definire. Intanto, una famiglia di pregiudicati dispone a suo piacimento del tetto della chiesa e della canonica, un edificio di quattro piani dove alcuni di loro hanno scontato anche i domiciliari. Eppure, qualcuno della Curia partenopea un contratto di locazione sembra averlo firmato con quella famiglia. Chi? E a quale titolo? Le difficoltà da parte della Curia nella gestione dell’immenso patrimonio artistico e architettonico non finiscono qui. Una delle più evidenti è il balcone abusivo costruito decine di anni fa sulla facciata di un’altra chiesa cinquecentesca, quella di Sant’Arcangelo a Baiano. Inserito in una lista del Comune di 30mila interventi di abbattimento grazie alla tenacia della Soprintendenza, il balcone che deturpa il monumento è al numero 1.340. Se si considera che la polizia municipale effettua una quarantina di abbattimenti l’anno, fra 33 anni lo scempio sarà rimosso. La Curia e il Comune si sono messi l’anima in pace? Il turismo culturale a Napoli è anche questo.
(comunicato Rai)
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