TV7: le storie di donne e di uomini che affrontano la pandemia
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TV7: le storie di donne e di uomini che affrontano la pandemia
01/05/2020 - Tv7, l’approfondimento del Tg1, torna venerdì 1 maggio su Rai1 con i racconti della settimana e comincia con le storie dei conducenti del trasporto pubblico, lavoratori che, instancabilmente e a volte nell’ombra, hanno continuato ad assicurare i propri servizi in questo tempo di pandemia, consentendo a noi di vivere e alle città di non fermarsi. A Tv7 le loro voci assieme a quelle dei commessi e delle commesse dei supermercati, dei rider che consegnano cibo pronto e spesa. In che modo, e a che prezzo, questo esercito di infaticabili è riuscito ad andare avanti?
Si parlerà poi delle persone in prima linea: l’infermiere, l’operatore socio-sanitario, l’addetta alle pulizie. Tre figure chiave della Sanità italiana raccontano il loro lavoro, le paure e il dolore che li circondano nelle strutture dove si fronteggia il Coronavirus. Una guerra combattuta con passione e orgoglio ma anche con la consapevolezza di essere lavoratori di un servizio sanitario che esce da dieci anni di tagli e ristrutturazioni.
Si cercherà anche di fare il punto sulla ripartenza dell’ Italia, tra interrogativi e consigli. Far ripartire il Paese dopo la pandemia: cosa fa, cosa deve fare e come può ripartire chi ha un'azienda, un'attività commerciale che ha subito gli effetti di questa terribile pandemia? Dai grandi gruppi del commercio online, ai piccoli imprenditori, commercianti, librai, il quadro è complesso e frastagliato, c'è chi ha retto e chi ha chiuso, chi si ritrova più indebitato di prima e oltre alla paura di non farcela deve fare i conti con esigenze primarie di sopravvivenza quotidiana. E può diventare facile preda degli usurai.
Ma in questo momento difficile i riflettori del programma si accendono su un esercito di persone, gli esclusi. Sono 4 milioni e 600mila per lo Svimez (6 milioni secondo il terzo settore), le persone ancora escluse dal sostegno previsto dal decreto Cura Italia che avrebbero bisogno di un reddito di emergenza. Reportage di Tv7, da Venezia a Palermo, tra coloro che non ce la fanno. Le storie di chi non riceve sussidi e talvolta, perché senza residenza, neanche buoni pasto come gli occupanti dello Zen. I lavoratori in nero, quelli a intermittenza, gli ambulanti abusivi, sacche di povertà che rischiano di essere sfruttate dalle mafie. E sul pericolo di infiltrazione mafiosa parla l’ex magistrato Vittorio Teresi.
Si affronterà poi l’allarmante situazione del settore agro alimentare, tonnellate di produzioni agricole date al macero, fiori, verdure, ortaggi e persino latte. L’agroalimentare soffre una crisi mai vista prima. Produzioni alimentari che all’improvviso non hanno più mercato. I ristoranti, le mense, gli alberghi sono fermi. E con loro si è fermato il lavoro di decine di migliaia di operatori. Tra le regioni in grande sofferenza, la Campania: Abbiamo ancora 15 giorni di liquidità, poi chiuderemo, è l’allarme dei produttori. E intanto si attendono ancora misure specifiche per il settore.
Ma sulla Fase2 di questa ripartenza c’è una zavorra che pesa, nel mondo del lavoro, nei servizi e nella scuola. Si chiama divario digitale. È un divario che colpisce 1200 comuni, da nord a sud, e che rallenta sia lo smart-working che la DAD, la didattica a distanza. Il governo ha già varato nuove e importanti misure per colmarlo, ma molto resta ancora da fare. Reportage a Colle San Magno, Frosinone, dove non c’è connessione Internet né campo telefonico. Parlano il commissario dell'AGCOM Antonio Nicita, il Presidente dell’Unione Comuni e Comunità montane Marco Bussone, il Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli, lo scrittore Massimo Mantellini.
Infine si parlerà dei test sierologici che a breve, per iniziativa del governo, saranno effettuati su un campione nazionale per capire quanto della popolazione è stata contagiata. Ma intanto è già febbre da test. Dalle regioni alle aziende, una delle misure per la ripartenza è il ricorso ai test sierologici. Un mercato in cui proliferano prodotti non validati da un’autorità centrale. Tv7 è andato nei laboratori privati dove i prezzi dei test risultano davvero molto variabili, dai 20 ai 130 euro per prodotti spesso importati dalla Cina la cui affidabilità non è ancora certa. Chi si sottopone al test cerca un patentino di immunità per ricominciare a lavorare ma, come spiega la responsabile del laboratorio di microbiologia e virologia del San Camillo di Roma Gabriella Parisi, non è ancora chiaro quanto duri la protezione da una nuova infezione da covid -19.
(comunicato Rai)
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