Report: i rider metropolitani, gli affari illegali del calcio e le app e i selfie
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Report: i rider metropolitani, gli affari illegali del calcio e le app e i selfie
11/11/2019 - Nuovo appuntamento con le inchieste di Report, lunedì 11 novembre su Rai3. Si comincia con l’inchiesta di Giovanna Boursier sui rider, i fattorini che ci portano il cibo, e non solo, a casa. In Italia ormai circa 30 mila e continuano ad aumentare, non sono solo giovani studenti che integrano il bilancio familiare negli anni dell’università, ma anche cinquanta-sessantenni che hanno perso impieghi precedenti. Ci stiamo abituando a vederli nelle nostre città, pedalano velocissimi, anche di notte, spesso in contromano. Corrono perché sono pagati a consegna, ossia a cottimo, più portano ordini, più guadagnano. Più danno disponibilità più acquisiscono dall’azienda un punteggio, che consente loro di prenotare più facilmente ore e turni di lavoro. È la nuova frontiera del lavoro nella gig economy, l’era delle piattaforme digitali, in cui mentre la crisi economica rende irreversibile la precarietà, tutto deve essere invisibile, compreso lo sfruttamento dei lavoratori. Invisibili cercano di restare anche i manager delle società di delivery, da Just Eat a Deliveroo, a Glovo. Molte fanno capo a multinazionali i cui bilanci in perdita spesso nascondono ricavi enormi. Impossibile parlare con loro, nemmeno tramite l’app.
Si prosegue con una nuova inchiesta su affari e illegalità che ruotano attorno al tifo del calcio, realizzata da Federico Ruffo. A Roma, il re della Curva Nord, Fabrizio Diabolik Piscitelli cade in un agguato da Romanzo Criminale: un filo porta al narcotraffico e a Massimo Carminati. A Milano, invece, la tifoseria dell’Inter è spaccata da una faida interna. A scatenarla ci sarebbero anche questioni connesse al bagarinaggio, alle quali non sarebbero stati estranei, nel corso degli anni, alcuni settori della società.
Report tornerà anche sulla vicenda che riguarda i gruppi ultrà della Juventus, i cui storici capi sono stati tutti arrestati lo scorso 16 settembre, indagati a vario titolo per associazione a delinquere, estorsione aggravata, riciclaggio e violenza privata. Secondo la Procura di Torino sarebbero artefici di una strategia estorsiva nei confronti della società, che avrebbe avuto la prontezza e il coraggio di denunciare. Eppure le date su alcuni documenti potrebbero raccontare una storia diversa.
Infine Cecilia Andrea Bacci fotografa le società che gestiscono alcune app. Guardarsi allo specchio è diventato complicato, potremmo non riconoscerci. Il nostro specchio, infatti, si è trasformato nello schermo di un telefonino e la perfezione è a portata di tocco. Cosa succede se costruiamo un'immagine social migliore della nostra immagine reale? Tutto passa attraverso un selfie, un semplice scatto per noi, oro che cola per le società che gestiscono le app di fotoritocco. Perché queste app chiedono di raccogliere i dati del nostro GPS, avere accesso alle nostre rubriche, gestire le nostre chiamate e poter modificare la priorità assegnata alle altre applicazioni installate sul telefono? Regaliamo quotidianamente l'accesso a questi dati e al nostro volto. Come vengono conservate queste informazioni? E perché?
(comunicato Rai)
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