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Qualche anno fa ha compiuto centâanni e, nonostante sia un anziano signore, gode di ottima salute. Ă il Parco Nazionale dâAbruzzo, Lazio e Molise che nel 1922, su iniziativa di Erminio Sipari, cugino di Benedetto Croce e ambientalista ante litteram, da riserva reale di caccia diventa unâimmensa area protetta estesa su un territorio di cinquecento chilometri quadrati. Da quel momento, lâambiente e gli animali selvatici (orsi, lupi, camosci) considerati per decenni solo come trofei da mostrare durante le battute di caccia, vengono percepiti come esseri viventi in quanto tali, trasformandosi in una risorsa preziosa da tutelare. Un luogo raccontato nel documentario Polifonie del Parco dâAbruzzo, in onda domenica 16 novembre su Rai5 per la serie Di lĂ dal fiume e tra gli alberi.
Il viaggiatore che attraversa questi meravigliosi territori per raccogliere le storie delle persone che ci vivono non può prescindere dalla natura che qui appare in tutta la sua forza, con i suoi scenari unici, le montagne selvagge e gli animali che solo di rado si rendono visibili. Per questo, lâascolto delle voci umane diventa contemporaneamente ascolto dei suoni che esprimono il respiro del Parco.
Girovagando tra paesaggi incontaminati e borghi incastonati tra i monti, gli autori hanno scoperto un universo in miniatura in cui le storie delle persone si compenetrano agli ululati dei lupi, al sibilo del vento e al silenzio, il re di tutti i suoni. Ă solo rimanendo in silenzio, infatti, che la montagna appare in tutto il suo vigore e permette di entrare in contatto con un mondo cosĂŹ raccolto e particolare, come quello di chi vive o frequenta Pescasseroli, Opi, Villetta Barrea, Barrea e Civitella Alfedena. Il Parco testimonia che unâintegrazione armonica tra uomo, natura e cultura è possibile e che unâintegrazione dei loro linguaggi è indispensabile alla convivenza di tutti.
(dalla redazione Rai)