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Conlon e le sinfonie di Brahms (intrattenimento)

Dopo il concerto che ha inaugurato la stagione 2018, il direttore principale dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai James Conlon completa il ciclo integrale delle sinfonie di Johannes Brahms, nel concerto dall'Auditorium Rai Arturo Toscanini di Torino, con la regia televisiva di Rossella De Bonis, riproposto lunedì 1 maggio su Rai5.

In apertura, la Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 73, scritta nell'estate del 1877 a Portschach, sul Wörthersee, in Carinzia, e presentata con la direzione di Hans Richter poco più di un anno dopo la prima sinfonia, rispetto alla quale si pone in maniera quasi antitetica. La distanza dal mondo e l'immersione nella natura infatti, segnano profondamente il lavoro, che Brahms descrive come un terreno vergine, dove aleggiano così tante melodie che bisogna stare attenti a non calpestarne qualcuna.

A seguire, l'ultima Sinfonia di Brahms, la n. 4 in mi minore op. 98, nata tra il 1884 e il 1886 a Mürzzuschlag, un piccolo paese della Stiria, che il compositore temeva avesse influenzato negativamente il suo lavoro, come scrisse al direttore d'orchestra Hans von Bülow: Temo che abbia risentito del clima di quassù: le ciliegie non riescono a maturare e tu non le mangeresti.

L'opera – densa, rigorosa e ricca di elementi espressivi contrastanti, che vanno dalla cantabilità liederistica alla vitalità impetuosa, passando per il carattere zigano e la malinconia più profonda - segna in qualche modo il culmine di tutto il sinfonismo tardo-romantico.

(dalla redazione Rai)

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