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Francesca da Rimini. Tragedia a vapore (intrattenimento)

Un classico della commedia dell’arte firmato da Carlo e Aldo Giuffré negli anni d’oro del loro sodalizio artistico. È la farsa di Antonio Petito, Francesca da Rimini. Tragedia a vapore, che Rai Cultura propone sabato 27 aprile su Rai5, per un omaggio a Carlo Giuffrè, recentemente scomparso, e al fratello Aldo. La rappresentazione teatrale, la cui regia televisiva è firmata da Andrea Camilleri nel 1980, è preceduta da un’introduzione di Giorgio Albertazzi che, al termine, intervista i due fratelli.

La Francesca da Rimini nella versione di Antonio Petito è un testo anticipatore di molta drammaturgia novecentesca, soprattutto del teatro nel teatro di marca pirandelliana. Petito immagina una zuffa tra attori che impedisce la recita, proprio nel momento in cui si sta per andare in scena. Il sipario non si solleva e il pubblico attende trepidante. È a questo punto che si abbatte la quarta parete che divide simbolicamente gli spettatori dagli attori sul palcoscenico.

Don Gennaro (Aldo Giuffré) esce infatti per avvertire che la tragedia non potrà avere luogo. Una signora francese (Clara Bindi), seduta in platea, protesta. Però non c’è nulla da temere, è stata improvvisata e messa in piedi una nuova compagnia che potrà garantire lo spettacolo. Grazie all’aiuto di Don Anselmo (Carlo Giuffré), Minicuccio (Mimmo Brescia) e del fidato suggeritore (Pino Sales), si potrà mettere in scena la tragedia di Silvio Pellico, che riprende il tema dantesco, per la quale il pubblico si è recato a teatro. Ovviamente i nuovi attori non conoscono affatto le proprie parti, inventano gesti e battute. E lo spettacolo da tragedia diviene una farsa esilarante.

(dalla redazione Rai)

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