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  • Informazione | Report Ep. 2
    In onda il 22/10/2016 dalle 16:30 alle 18:00

  • news Report: le banche, gli evasori e i giganti del web

    16/10/2016 - Il potere economico delle banche e delle multinazionali della rete al centro della nuova puntata di Report, in onda lunedì 17 ottobre su Rai3. La prima inchiesta è Il portafoglio, firmata da Emanuele Bellano.

    In banca è sempre più facile trovare il promoter finanziario che propone diamanti come investimento sicuro, sono considerati bene rifugio per eccellenza. Non tutte le banche però ci dicono che il prezzo che paghiamo per acquistare il diamante è il doppio del valore di mercato. Quanto sono trasparenti questi investimenti? Non dicono neppure che per l’investitore rivendere il diamante è praticamente impossibile e l'unica strada è affidarsi a chi glielo ha venduto, pagando però una salata commissione. Alla fine chi guadagna sempre, a prescindere dell’esito dell’investimento sono sempre loro, le banche. Ogni anno venti miliardi dei nostri risparmi vanno in fumo in spese di commissione. Sono soldi spesi per dei buoni consigli?

    Non è andata bene neppure ai risparmiatori di Poste: hanno investito sui fondi immobiliari e hanno immaginato di fare un investimento sicuro puntando sul mattone, dopo dieci anni hanno perso il 70%. Poste propone anche investimenti in fondi, polizze e strumenti finanziari complessi, e per venderne tanti hanno mobilitato un esercito di 7.000 consulenti finanziari. Si tratta di consulenti preparati? Solo una piccola parte di loro sono iscritti all'albo, molti non sono laureati e fino a qualche anno fa lavoravano allo sportello con il compito di pagare le bollette della luce.

    Giganti del web, invece, è dedicata al potere quasi illimitato delle multinazionali della rete. Google e Facebook hanno un valore di mercato complessivo di circa mille miliardi di dollari e raccolgono l’85% della pubblicità on line. Non pagano tutte le tasse nei paesi dove svolgono attività e fanno profitti. È il caso per esempio di Apple, che dovrebbe pagare all’ Irlanda tredici miliardi di euro. Secondo il rapporto dell’agenzia di rating internazionale Moody’s, le multinazionali del web hanno centinaia di miliardi nascosti nei paradisi fiscali. Il loro potere nasce anche dagli archivi ventennali sui gusti e le scelte delle persone di tutto il mondo. Archivi che gestiscono anche dati sensibili. Quando il 2 dicembre del 2015 un terrorista uccide 14 persone, e l’FBI chiede ad Apple di poter accedere ai contenuti del suo Iphone, il manager Tim Cook ha manifestato l’intenzione di non collaborare. È giusto che il loro potere sia illimitato?

    Per la rubrica Onore al merito, Giulio Valesini firma I controllori, inchiesta dedicata alla lotta all'evasione fiscale, che nel 2017 sarà al primo posto nell'agenda della Commissione Europea. In Europa, infatti, l'evasione fiscale è stimata in circa mille miliardi di euro. A settembre il presidente della commissione Juncker, nell’atteso discorso sullo stato dell’Unione, ha indicato la lotta all’evasione fiscale tra le priorità del suo governo europeo. Sembra che nessuno ricordi più lo scandalo Luxleaks che ha portato alla rivelazione degli accordi fiscali riservati tra centinaia di multinazionali e l’ufficio dell’imposte del Lussemburgo, dove Juncker è stato a capo del governo e delle finanze per 18 anni.

    Da gennaio, la presidenza di turno dell'Unione europea toccherà a Malta, considerata una specie di paradiso fiscale. Inoltre il premier Joseph Muscat ha visto due suoi importanti esponenti di Governo coinvolti nello scandalo dei conti offshore a Panama. Sarà proprio durante il semestre maltese che l'Europa dovrà discutere un'importante direttiva contro l'evasione fiscale: l'obbligo per le grandi imprese di pagare le tasse laddove fanno i loro profitti. Ma con dei controllori così poco credibili, si può stare tranquilli?

    Infine, C'è la posta per te", di Giorgio Mottola. In quanti sognano un ruolo da dirigente alle Poste? Alessandro Alfano, fratello del ministro dell’Interno, è tra quelli che c’è riuscito. Tra i suoi requisiti c’è una laurea breve in economia conseguita dopo 16 anni di università. Oggi gestisce tutto l’enorme patrimonio immobiliare che Poste possiede in Sicilia. Come ce l’ha fatta?

    (comunicato Rai)


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