Report: com’è andata a finire?
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Report: com’è andata a finire?
20/12/2015 - A Com’è andata a finire? è dedicata la nuova puntata di Report, in onda domenica 20 dicembre su Rai3. Queste le nuove inchieste del programma di Milena Gabanelli:
Carissima salma di Bernardo Iovene. Report torna sul caro estinto dopo 17 anni, documentando la protesta nelle camere mortuarie degli agenti delle onoranze funebri che contestano l’appalto scaduto da oltre un anno affidato ad un loro concorrente. Negli ospedali romani per anni accade quello che era sempre stato considerato un illecito, la presenza di agenzie funebri nella camera mortuaria, addirittura al Sant’Andrea le ditte pagavano per avere in appalto la gestione. Era previsto, infatti, che recuperassero la somma dai funerali. Questa prassi ha permesso a poche agenzie di aggiudicarsi in media la metà dei 28 mila funerali che si celebrano a Roma. Teoricamente invece, a contendersi il caro estinto nella capitale ci sarebbero circa 600 agenzie. Report ha documentato anche lo stato in cui versano i cimiteri napoletani dove il Comune ha deciso di affidare i servizi, con un bando di gara, a una ditta esterna, e così gli ex seppellitori abusivi, che per decenni si sono presi cura delle tombe dei cari defunti, saranno estromessi definitivamente.
Il Monte dei misteri di Paolo Mondani. Il 13 novembre scorso la Procura della Repubblica di Siena ha riaperto le indagini sul caso della morte di David Rossi, dopo averle archiviate per suicidio. David Rossi è stato capo comunicazione della banca e braccio destro di Giuseppe Mussari, già dominus di Mps. Dopo l’archiviazione, la famiglia di David ha dato mandato a tre periti di produrre un approfondimento (su dinamica della caduta, aspetto medico legale e grafologico) che hanno convinto la Procura a riaprire le indagini. Report analizza le parti salienti delle perizie. Nel frattempo, continuano le indagini giudiziarie sulle spericolate operazioni della gestione Mussari del Monte dei Paschi. La procura di Milano che indaga su questi fatti ha prodotto una perizia sui bilanci recenti della banca. Mentre la Consob dopo molto tempo si sveglia e contesta a Montepaschi i bilanci dal 2012 al 2014.
Anas per l’Italia di Giovanna Boursier. Report torna su Anas, la società pubblica che gestisce 25.000 chilometri di strade e autostrade: ad aprile Report si era occupata di vari argomenti: del viadotto siciliano Scorciavacche, inaugurato senza collaudo con tre mesi di anticipo e con la rampa d’accesso crollata dopo una settimana; delle gallerie tra le Marche e l’Umbria, dove le ditte d’appalto non avrebbero messo il cemento prescritto da progetto; della Maglie-Leuca, in Puglia, dove nei progetti nessuno aveva visto le discariche sotto il terreno. Il giorno dopo l’inchiesta l’allora Presidente di Anas, Pietro Ciucci, si era dimesso. Al suo posto, a maggio, arriva Gianni Vittorio Armani, e dopo sei mesi tutti i nodi vengono al pettine. Tra le maglie del pettine finisce impigliata anche Antonella Accroglianò, passata alle cronache come la Dama Nera.
Operazione ponte - di Stefania Rimini. C’era una volta il ponte sospeso più lungo del mondo: un’illusione che è già costata 312 milioni e che si rischia di pagare ancora più cara. Nel 2002 i manager della società Stretto di Messina avevano annunciato che la prima pietra sarebbe stata posata nel giro di 3 anni. Da allora ne è passata di acqua sotto il non-ponte e l’unica pietra che si intravede è il macigno delle penali che rischia di caderci tra capo e collo: oltre 800 milioni di indennizzo che pretendono i costruttori e i consulenti, rimasti a bocca asciutta. Ma cosa ha fatto il consorzio Eurolink, capeggiato da Salini-Impregilo, per meritarsi il risarcimento? E se davvero al contribuente toccherà sborsare quasi un miliardo per il nulla, di chi sarà la responsabilità? Intanto i Siciliani e i Calabresi stanno già pagando i costi reali della telenovela ponte-non ponte, perché con l’alibi del ponte che sarebbe arrivato e avrebbe risolto tutto, per anni non si è fatto più niente per migliorare le infrastrutture e soprattutto per affrontare il dramma che in queste zone è la madre di tanti guai: il dissesto idrogeologico.
Il danno e la beffa di Sigfrido Ranucci. Report torna dopo un anno ad occuparsi del laboratorio dell’ Istituto Superiore di Sanità che doveva certificare i dispositivi medici quali Pacemaker, neurostimolatori e stent. Report aveva denunciato che i macchinari per effettuare i test erano fatiscenti e fuori uso, sebbene continuassero a uscire dall’ Istituto Superiore le certificazioni. Dopo la denuncia della trasmissione gli investigatori del Nucleo della Guardia di Finanza di Roma sono entrati nell’Istituto, e si vedrà che cosa è emerso dopo un anno di indagini.
Il biscotto perfetto di Giulio Valesini. Come gestisce lo Stato i beni sequestrati e confiscati alle organizzazioni criminali? Un tesoro che vale miliardi di euro tra aziende, immobili e conti bancari, gestiti dal 2010 dall’Agenzia Nazionale, un ente che dipende dal ministero dell’Interno. Lo stato prevede che i beni tolti alla criminalità vengano destinati ad usi pubblici e sociali. Ma spesso questo non avviene. E ci sono casi in cui è lo stato a subire la beffa più grande. Come a Fasano, in provincia di Brindisi, dove il tribunale da ragione ad un ex contrabbandiere che aveva chiesto di pignorare una parte dei beni che lo Stato gli aveva confiscato solo qualche anno prima. A lui, assunto nel panificio sequestrato, nessuno si è ricordato di pagare il tfr cui però aveva diritto. Una vicenda sulla quale il direttore dell’agenzia Nazionale per i Beni confiscati, Umberto Postiglione, dopo la segnalazione di Report, ha promesso di fare una denuncia alla Procura della Repubblica.(comunicato Rai)
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