Lo stato dell'arte - Speciale: Martin Heidegger
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Lo stato dell'arte - Speciale: Martin Heidegger
23/07/2016 - La pubblicazione dei cosiddetti Quaderni Neri (Schwarze Hefte), recentemente apparsi in parte anche in Italia, ha riacceso un dibattito sull’antisemitismo, vero o presunto, di uno dei più grandi filosofi del Novecento, Martin Heidegger.
A questo filosofo e al suo pensiero, il programma di Rai Cultura Lo Stato dell’Arte dedica uno speciale, in onda sabato 23 luglio su Rai5. Obiettivo: comprendere se sia possibile separare l’uomo dal filosofo, quale sia stata la fortuna del filosofo e quale la sua attualità.
Nella prima parte della puntata, dal titolo: Heidegger antisemita da sempre?, Paolo Vinci, professore di Filosofia pratica presso La Sapienza di Roma, studioso di Heidegger e Hölderlin, sottolinea come la grandezza del pensiero di Martin Heidegger non possa essere sminuita dal suo antisemitismo, attribuibile, tra l’altro, a una parte cronologicamente e quantitativamente limitata della sua produzione.
La giornalista culturale Livia Profeti, specializzata in filosofia moderna e contemporanea, studiosa del fenomeno del nazismo, mostra, invece, come l’antisemitismo di Heidegger sia rintracciabile già nell’opera Essere e Tempo (1927), che appartiene alla prima fase del suo pensiero, prima dunque della sua compromissione con il Terzo Reich.
Nella seconda parte, dal titolo: La fortuna di Heidegger, il dibattito continua con Luigi Perissinotto e Roberta De Monticelli. Il primo, ordinario di Filosofia del Linguaggio presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, parla della fortuna di Heidegger in Europa; mentre la seconda, fenomenologa e professore ordinario presso l’Università Vita-Salute San Raffaele, spiega le ragioni della fortuna di Heidegger in Italia, soprattutto presso i teorici della cosiddetta Italian Theory.
Nella terza parte dal titolo: Che cosa resta di Martin Heidegger?, infine, Maurizio Ferraris, insieme a Stefano Poggi, ordinario di Storia della Filosofia presso l’Università di Firenze e a Vincenzo Vitiello, professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Salerno, si chiede se e quale sia l’attualità del grande filosofo tedesco e se il suo pensiero ci aiuti ad interpretare e a comprendere la realtà contemporanea.
Ad arricchire ulteriormente la discussione i contributi filmati del filosofo tedesco Günter Figal, dimessosi dalla carica di Presidente della società heideggeriana dopo la lettura dei Quaderni neri; del filosofo italiano Gianni Vattimo, secondo cui l’adesione di Heidegger al nazismo sarebbe legata alla sua concezione temporale e, dunque, storica dell’Esserci; del filosofo svedese Hans Ruin, che racconta la paradossale fortuna di Heidegger in Svezia, dovuta a professori ebrei fuggiti dalla propria patria; e del filosofo francese David Espinet, che invita i filosofi contemporanei a comprendere il caso Heidegger come un esempio della fallibilità della filosofia.(comunicato Rai)
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